MESSALE de FIRMONIBUS
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Il messale de Firmonibus si trova della Sala del Tesoro (prima sala del Museo Diocesano) è un codice miniato da Giovanni di Ugolino da Milano nel 1436 su commissione dell’Arcivescovo Giovanni De Firmonibus (da cui prende il nome).

Il codice, straordinario esempio di arte gotica, contiene trentuno iniziali miniate, decorate o istoriate, due pagine con grandi fregi e miniature marginali, due illustrazioni a piena pagina. La pagina più conosciuta è sicuramente quella della Cavalcata, dove è raffigurato lo storico corteo in onore dell’Assunta.

 

CASULA di THOMAS BECKET
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La casula di Thomas Becket è sicuramente il bene più prezioso conservato all’interno del museo.

Thomas Beckett nacque nel 1118 a Londra e morì assassinato durante un rito religioso nella cattedrale di Canterbury nel 1170.

Secondo la tradizione la casula arrivò a Fermo perché venne donata da Becket a un vescovo fermano, Presbitero.

Fino al 1925 questo paramento era conservato all’interno di una teca di legno, aperta per assecondare il desiderio del Cardinal Merry Del Val.

Il prof. David Rice dell’Università di Londra, fece oggetto dei suoi profondi studi il cimelio. Egli poté leggere la dicitura ricamata nel rettangolo al centro della casula che riporta luogo e data di lavorazione “Nell’anno 510 in Mariyya”, l’anno 510 corrisponde all’anno 1116 dell’era cristiana e Mariyya corrisponde alla citta spagnola Almeria, all’epoca sotto il dominio arabo.

La casula di forma semicircolare, originariamente in seta blu, presenta molti  ricami in filo d’oro, raffiguranti pavoni, elefanti e vari elementi che rimandano all’area islamica.

Si tratti o meno di una reliquia del Santo inglese questa casula ha stimolato da sempre la curiosità di molti studiosi, è stata oggetto di un nuovo studio da parte dello storico dell’arte Avinoam Shalem, affiancato da un gruppo di esperti conosciuti a livello internazionale.

 

IL RAZIONALE
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Tra le opere più interessanti vi è il Razionale, un fermaglio da piviale, appartenuto ad Alessandro Borgia, realizzato in metallo dorato.

Sul davanti sono incastonate sessantacinque gemme colorate e dietro incisi i nomi dei sessantacinque comuni facenti parte della Diocesi di Fermo.

Nella stessa teca la brocchetta di arte fatimide con la reliquia di San Cesonio. Questo reliquiario fu donato alla città di Fermo dall’Arcivescovo Rinucci. Anche se la brocchetta è stata assemblata nel Seicento il cristallo di rocca è databile all’anno Mille.